mercoledì 31 gennaio 2018

RISO SPINACI E RICOTTA



Mi chiedo spesso cosa sarebbe la vita senza i libri..
E spesso parlando , nascono delle diatribe relativamente al fatto che , per certi aspetti trovo che il fascino delle ricette scritte sul libro non subisca concorrenza .
E' evidente che Internet ci ha cambiato la vita e basta un click per essere istantaneamente presente dall'altra parte del mondo , così riferendomi al mio blog , per esempio , capisco che una ricetta scritta adesso domani , o addirittura stanotte stessa può essere letta ovunque.
Con un libro non sarebbe certamente così facile , ma l'idea di non avere più lo scaffale pieno dei miei libri di cucina , sporchi , unti di olio e polverosi di farina ,mi mette tristezza .
Così imperterrita continuo a comprare riviste e libri perché anche se leggo , in realtà attualmente molto poco , un romanzo o un racconto  ,ho bisogno di toccare con mano la carta e sentirne il profumo.
Ci sono tante cose che mi danno emozioni particolari oltre la mia cucina , il fruscio appunto delle pagine sotto le dita , la meraviglia di un seme che spunta dal terreno , il saper aspettare il tempo che intercorre dalla semina al raccolto.
Amo tutto quello che per natura scandisce il tempo e lo fa lentamente , seguendo il suo corso , e mi chiedo se forse sono io fuori tempo , ma sono felice così.
Intanto dal pensiero dello spinacio che germoglia a quello della bellezza eterna di Firenze appena visitata per l'ennesima volta , giacché non mi stancherò mai di farlo e sono sempre pronta per un giro agi Uffizi o a visitare qualche altra meraviglia, è riaffiorata la ricetta del riso alla fiorentina come lo chiamava la nonna .
In realtà perché gli desse questo appellativo mi è sconosciuto , anche se in Toscana , molti dei nostri piatti prendono questo aggettivo dopo il nome , il riso , la crema alla fiorentina , la ciaccia fiorentina ..
Nonna metteva un cucchiaio di panna io  ho optato per la ricotta freschissima ..



INGREDIENTI PER DUE PERSONE 

  • riso Carnaroli , 160 g circa 
  • spinaci lessate , 3 cucchiai circa
  • ricotta fresca , 3 cucchiai
  • mezza cipolla rossa
  • mezzo bicchiere di vino bianco 
  • sale , pepe nero
  • noce moscata 
  • olio evo
  • burro , un fiocco
  • parmigiano grattugiato , 1 cucchiaio 
  • brodo vegetale circa mezzo litro 

Fate scaldare due cucchiai di olio in un ampia casseruola che dovrà contenere il riso .
Affettate finemente la cipolla e lasciatela appassire nell' olio.
Generalmente ripasso le spinaci in padella con aglio , ma quando uso la ricotta preferisco il contrasto della cipolla .
Quando la cipolla sarà ammorbidita , mettete le spinaci e mescolatele bene .
Sistemate di sale e  pepe nero , poi aggiungete anche un pizzico di noce moscata e fate insaporire.
Dopo circa dieci minuti , aggiungete il riso.



Fatelo tostare bene per cinque / sei minuti poi sfumate con il vino.
Appena sarà evaporato aggiungete il brodo caldo o acqua calda con aggiunta di sale , a coprire bene il tutto .
Fate cuocere a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto.


A metà cottura del riso , aggiungete la ricotta e mescolate .
Portate a cottura il riso , sistemate di sale e pepe nero poi mantecate con un cucchiaio di parmigiano grattugiato e un fiocco di burro.
Spegnete la fiamma e servite dopo cinque minuti.

BUON APPETITO 





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lunedì 29 gennaio 2018

TARTARE DI MANZO



Se  avessi immaginato qualche anno fa che avrei amato così tanto un giorno la carne cruda , credo che avrei approfittato prima del tempo per gustare questa che a parer mio è una prelibatezza.
Quando la mamma cominciò a proporre in tavola le prime volte il carpaccio di carne cruda , il babbo storceva il naso e si faceva sempre cuocere nel padellino la porzione che toccava a lui.
In realtà , la carne era praticamente già cotta , non nel padellino , ma dal succo di limone che l'aveva trasformata da un rosso vivo acceso , ad un grigio topo alquanto scadente .
Assieme al limone , sale e pepe e qualche piccola scagliettina di parmigiano .
Questa era la nuova era , quella della carne cruda .
A me piaceva , ma quando scoprì la carne salada  del Trentino cominciai a scimmiottare il carpaccio di manzo.
Adesso se per i miei uomini cucino un bell'hamburger magari di carne chianina o di  scottona , io ripiego sempre per un pacchettino di carne macinata di prima qualità , battuta a coltello dal mio macellaio di fiducia che poi trasformo in una squisita tartare.
Non aggiungo assolutamente limone , e questo è il primo imperativo, per non cambiare colore ma soprattutto  sapore alla carne , e la versione che vi presento è una delle migliori..
Almeno per quel che mi riguarda ..




INGREDIENTI PER 1 TARTARE 

  • carne battuta a coltello di prima scelta , chianina o scottona , circa 100 g
  • sale di Maldon o rosa , 1 pizzico
  • peperoncino rosso , un pizzico
  • cipolla bianca fresca , qualche fettina 
  • finocchio 1
  • olio evo
  • rucola qualche foglia
  • ribes 
Amalgamate bene la carne preparata dal vostro macellaio con il sale di Maldon , il peperoncino in polvere e un cucchiaino di  cipolla bianca tritata finissima , un filo di olio .
Preparate il composto qualche ora prima di mangiare la tartare ed ogni tanto mescolatelo con una forchetta pressando bene .

Lavate e pulite il finocchio e tagliatelo a fettine sottili , sistematelo sopra ad un piatto piano e conditelo con sale ed olio.

Alloggiate al centro del piatto la carne alla quale avrete dato la tipica forma di tartare , se ce l'avete aiutandovi con l'apposito stampo da hamburger.




Aggiustate i ribes sopra la carne dopo averli ben lavati e fatti asciugare , poi aggiungete il trito di rucola ed a piacere dell'aceto  o glassa balsamica .
Molti servono la tartare anche con un tuorlo d'uovo posizionato al centro , ma io non amando l'uovo crudo ometto sempre questo passaggio e degusto così semplicemente la carne .
In alternativa potete condirla anche con un battuto di capperi ed acciuga , oppure miele di castagno e scagliette di pecorino stagionato ..

Se comunque la carne è davvero pregiata ,  ed avete un macellaio di fiducia  che vi da un buon taglio , vale la pena di consumarla anche semplicemente con del buon olio , sale e pepe nero macinato fresco al momento.

BUON APPETITO 




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domenica 28 gennaio 2018

ORECCHIETTE O CORZETTI ALLE CIME DI RAPA



" I corzetti stampati (“cruxetti“) compaiano nel medioevo, nell'epoca rinascimentale. Le famiglie nobili del tempo pare ordinassero ai loro cuochi di realizzare un tipo di pasta che riportasse il proprio stemma, tutto ciò con lo scopo di rammentare ai commensali l'importanza della loro famiglia e per riaffermare il proprio dominio sul territorio. Le incisioni erano solitamente differenti sulle due parti. Il nome deriva dall'immagine stilizzata di una piccola croce, una crocetta (“cruxetta“) con la quale veniva originariamente decorato un lato di questi medaglioni, da qui il nome “cruxettu“. Nel levante ligure, con la parola “corzetto“ s'intende sia lo stampo di legno che la pasta così incisa.
Tecnicamente i corzetti si presentano come stampi di legno, sono composti da due parti: una che ha la funzione di “timbro” e l'altra di forma cilindrica con una parte incisa e concava, che serve per tagliare la pasta. I tipi di legno generalmente usati sono: pero, melo, faggio o acero.

Ho letteralmente fatto un copia incolla , per introdurre una ricetta pugliese che tradizionalmente viene cucinata con le famose orecchiette , ma , dato che in dispensa avevo questo tipo di pasta , ho chiaramente ripiegato su questa .
Tradizionalmente i corzetti , credo , vengono conditi con del  buon pesto ligure , ma , anche se le orecchiette , essendo concave trattengono meglio  il condimento , hanno fatto la loro bella figura anche i corzetti alle cime di rapa .
Mi sorprendo sempre quando anche durante il lavoro , le persone mi chiedono consigli e ricette , e mi raccontano di seguire il mio blog..ed è così che una mia dolce figlioccia qualche giorno fa , mi ha chiesto se avessi pubblicato sul blog le orecchiette alle cime di rapa ..ecco qua dolce tesoro..
Grazie , grazie veramente a tutti , cercherò di darmi tanto da fare per ripagarvi del  vostro  immenso affetto.
Con grande felicità e stupore , stamani ho visto che nell'orto sono spuntate anche tutte le fave , l'aglio ed i primi piselli...la "prace "(in aretino il piccolo pezzetto di terreno che viene seminata e coltivata delimitata da solchi ..ndr) di spinaci è già a buon punto cosicché ho deciso di seminarne un'altra per avere la verdura in due tempi..Nonno faceva così , lasciava passare del tempo dalla prima piantagione di insalata o altra verdura , alla seconda in modo da non essere mai sfornito.
Abbiamo fatto la  nostra camminata domenicale , alla ricerca di angoli di altri tempi , in cui mi immergo e mi ritempro..un vecchi e cadente casale , mi ha fatto bella mostra ancora una volta di un antico forno a legna .
Non posso fare a  meno di perlustrare tutto l'interno infilando letteralmente la testa dentro la bocca del forno.
La volta superiore sembra aver resistito al passare del tempo ed i mattoncini rossi , sono sempre lì , neri di fumo , e chissà quanto pane hanno visto cuocere  , o magari animali da cortile , dolci semplici e cantucci alle mandorle..
Mi immergo nei ricordi , di quando correvo felice tra i fiori di rapi sfioriti , alti e gialli , e con un piccolo sasso che fungeva da trasmittente , chiamavo mia sorella e mia cugina ..il  nostro nome d'arte era "Nano puzzoliti" , chissà forse perché , a modo nostro in qualche modo avevamo anagrammato il nome di quella verdura che in aretino si trasforma da cime di rapa a "pulezza".
Mamma e nonna le facevano sempre ripassate in padella con pezzetti di maiale fresco , io le adoro come condimento per la pasta ...




INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

  • pasta di semola , meglio nel formato orecchiette , g 240 circa 
  • cime di rapa fresche , circa 500 g
  • aglio , 2 spicchi medi 
  • alici sotto sale , due medie 
  • olio evo (da ora in poi utilizzerò anche io evo per accorciare la scrittura ..per quelli che non sanno cucinare ..ogni riferimento è puramente casuale , trattasi di diminutivo di olio extra vergine di oliva ..)
  • peperoncino rosso , un bel cucchiaino 
  • sale
  • ricotta salata affumicata
Lavate molto bene le cime di rapa sotto l'acqua corrente , all'inizio lasciatele anche a bagno nel buco dell'acquaio , poi scolate varie volte l'acqua , perché spesso contengono molta terra ..
Sciacquatele bene e togliete loro , le coste più dure.

Intanto mettete una pentola di acqua salata a bollire .


Quando l'acqua inizia il bollore , immergete la verdura e giratela spesso con un cucchiaio di legno .
All'inizio sembrerà tantissima ma poi , cominciata la cottura si ridurrà notevolmente .
Aggiungete all'acqua di cottura un filo di olio ed un pizzico di bicarbonato.
Entrambi gli ingredienti renderanno la verdura più morbida.



Quando le cime di rapa saranno morbide , dopo circa una mezz'oretta dalla ripresa della bollitura , buttate giù anche la pasta a cuocere assieme alla verdura .
Calcolate bene il tempo di cottura della pasta , considerando che dovrete scolarla al dente .

Mentre la pasta cuoce , prendete una padella abbastanza grande da contenere anche la pasta.
Bagnatela con olio , a sufficienza per ricoprire bene il fondo , e schiacciate con le mani gli spicchi di aglio che metterete a soffriggere nell' olio assieme al peperoncino.

Aggiungete quasi subito anche le alici , e non appena si saranno sciolte spegnete la fiamma .



Scolate la pasta assieme alle cime di rapa , e tuffate tutto all'interno della padella nella quale avrete preparato aglio e alici .
Fate saltare bene aggiungendo una bella grattugiata di ricotta affumicata salata .
Servite calda e..


BUON APPETITO 



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venerdì 26 gennaio 2018

RISOTTO ZAFFERANO E SALSICCIA


Due  salsicce erano avanzata dopo che avevo utilizzato le altre per riempire le quaglie.
Anche il riso , comprato a Mantova era agli sgoccioli ,e  nel cestino delle spezie , un piccolo barattolo in vetro , mi ricordava che il pistillo di zafferano , quello che la mia stellina mi ha portato da Norcia doveva essere utilizzato.
Lo tengo come una reliquia , lo guardo ed ha un colore arancio brillante .
Rinchiuso , all'interno della piccola sua casetta trasparente , aspetta pazientemente di espletare al meglio la sua tipica funzione ..dare colore .
Vorrei , questa sera che esistesse qualcuno oltre allo zafferano ,per dare colore alla vita..oltre a te chiaramente , e a mio figlio che siete i colori più belli .
Quelli intensi , accesi  ,quelli capaci di cacciare via il grigio della malinconia.
Malinconia forte stasera .
Da qualche giorno..
Lavorare a contatto con le persone è facile , per chi la sensibilità non sa neppure che cosa sia .
Ultimamente ho maturato la convinzione che avere un cuore è spesso sinonimo di sofferenza .
Un collega sta attraversando un momento davvero difficile , e difficile è dire poco.
Mi correggo , non un collega ..un amico , un consigliere , un "compagno di merende " durante la pausa caffè , una persona capace di dirti quattro volte al giorno buongiorno e buonasera , buona serata , buona domenica , un sorriso calmo di quelli che ti spiazzano perché se cascasse il mondo lui non si arrabbia .
Una religione diversa dalla mia , un argomento che spesso abbiamo affrontato insieme , e poi mille argomenti di cui parlavamo , la sua visita con una piantina fiorita durante la mia convalescenza e le parole che accompagnavano la sua presenza , ..era troppo tempo che non ti vedevo , avevo bisogno di farlo.
Lui una persona profonda e gioviale , amica ma non troppo , quel tanto che basta e dipende con chi..
Lui e le sue scelte di vita , la famiglia prima di tutto e la voglia di essere felice semplicemente con una bistecca ed un bicchiere di vino .
La sua semplicità , le sue felpe uguali a quelle di mio figlio , le magliette estive anche . Una Vespa vintage con la quale veniva al lavoro , ed una utilitaria a volte scoperchiata per sognare con il vento tra i capelli  .
Ho percepito la tua sofferenza , ho abbracciato forte la tua immensa donna , Barbara , e ho fallito piangendo davanti a lei dopo averti visto lottare contro un nemico troppo più grosso di te , benché tu sia sempre stato  un Marcantonio d'uomo..
Nel negozio tutti si accorgono che sorriso si è spento , il mio , nessuno fa domande..prevengo io ..sono pervasa di tristezza , non ho voglia di sorridere .
Sto pensando ogni minuto ad uno che è per me forse il migliore dei colleghi , quello che mi ha sempre trattata per quella che sono , indipendentemente dal ruolo , che mi ha regalato gli stessi sorrisi di prima , che non mi ha girato mai le spalle , o tanto meno se ne è andato verso altri lidi pensando che accostandosi ad altri capi avrebbe ottenuto qualcosa adesso che io non potevo più niente .
Lui che  ha sempre e solo cercato tempo ..tempo per la sua famiglia , sua moglie , tempo per giorni al mare con loro , tempo per una corsa in Vespa , lui ha apprezzato ed accolto la mia scelta di vita con gioia ..ecco perché ho bisogno di colore , ma difficilmente anche lo zafferano più puro riuscirà a cacciare il grigio di questi giorni.
Forza amico mio ricorda che il patrimonio di amore , rispetto ed educazione che hai mostrato a tutti ha fatto di te una persona speciale davvero , non sarà mai dimenticato il tuo insegnamento , ed il mio privilegio è quello di averti avuto accanto in tanti momenti bui del mio lavoro e della mia vita ..
Aspetto con ansia il piatto di linguine alle vongole che mi hai promesso...


INGREDIENTI PER TRE PERSONE 




  • riso Carnaroli , 270 g circa 
  • salsicce di suino , 2
  • cipolla bianca , 1
  • peperoncino rosso , un pizzico
  • vino bianco secco , mezzo bicchiere 
  • olio extra vergine di oliva 
  • zafferano in polvere  , 1 bustina 
  • pistilli , 2 (ma potete anche fare solo con la bustina ...)
  • parmigiano reggiano grattugiato , 4/5 bei cucchiai





Sbucciate e togliete la prima pellicina alla cipolla , poi lavatela ed affettatela sottilmente .
Mettete l'olio , in una larga casseruola e al contempo fate scaldare circa mezzo litro di acqua leggermente salata .
Fate appassire la cipolla nell'olio e quando sarà diventata trasparente aggiungete la salsiccia priva di pelle e sbriciolata.
Lasciate cuocere a fiamma viva due o tre minuti poi  abbassate la fiamma e fate cuocere per altri dieci minuti.



Stemperate la polvere di zafferano in poca acqua calda , mentre gettate i pistilli in una piccola tazzina anch'essa contenente acqua calda .
Lavate il riso e tuffatelo nella casseruola a tostare cinque minuti assieme a cipolla e salsiccia .

Girate spesso e sfumate poi con il bicchiere di vino bianco secco , fate evaporare e continuate la cottura aggiungendo l'acqua calda in cui avete sciolto lo zafferano .



Aggiungete poi anche il bicchierino con i pistilli e portate a fine cottura il riso.
Cinque minuti prima di spegnere e ricordate di lasciare il riso al dente , aggiungete sale se necessario , peperoncino e parmigiano .
Fate mantecare e servite caldo...

BUON APPETITO 




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mercoledì 24 gennaio 2018

VELLUTATA DETOX



Ah ...non so correggere con i vari programmi in uso attualmente le fotografie per cui nella mia bella tazza di vellutata si nota benissimo l'orlo della stessa sopracitata formatosi nel muovere la ciotola.
Va bene , va benissimo anche così , vi ho sempre detto che amo l'essenza , la sostanza e meno la forma .
Sono sempre stata una bella bambina grassa , amavo mangiare fin da piccola , ma le mie merende erano per lo più composte da pane e pomodoro o pane vino e zucchero , raramente quando la mamma mi mandava a fare la spesa , mi facevo avanzare qualche spicciolo con il quale compravo e mangiavo di nascosto un buondì , una delle poche merendine che esistevano allora.
Oppure attraversavo la strada di casa e mi premiavo , dopo aver lavato i piatti ,con un bel granulato all'amarena , anch'esso uno dei primi gelati confezionati che riuscivamo ad avere.
E non parlo di millenni fa .
Poi improvvisamente le grandi marche  cominciarono a distribuire di tutto un po' ed in ogni casa potevi notare la differenza tra ciò che eravamo e quello che eravamo diventati.
Gli anni del benessere , il boom economico e , strana incoerenza proprio mentre esplodeva ogni ben di Dio , si incominciava a pensare alla forma fisica , non tanto rincorrendola attraverso una corsa o sana attività , ma eliminando i cibi in precedenza tanto agognati..
Così dai diciotto anni in poi ho provato tutte le diete dalla Scarsdale , alla proteica , quella zona , quella del minestrone..
Adesso mangio solo cose genuine in alta percentuale , e come sempre ribadisco in questo blog e non solo ,mi ostino quando posso a farmi pane , burro , dado vegetale  in casa ...e non mi preoccupo della linea , lascio che lo facciano le ventenni.
Adesso voglio godermi la vita , il cibo è anche convivialità , piacere , modus vivendi e per questo il mio rapporto con esso è molto migliorato .
Ci sono giorni però che ho proprio bisogno di una disintossicazione da tutto , come se una vellutata mi aiutasse anche a disintossicare testa e cuore ..
Questa che vi propongo mi è piaciuta e credo possa essere un valido aiuto se avete bisogno di sentirvi meglio...



INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

  • zucca gialla , 300 g circa 
  • sedano , 3 costole medie 
  • cipolla rossa , 1 grande 
  • zenzero fresco , mezza radice
  • dado vegetale , 2 cucchiaini
  • curcuma o curry (secondo la vostra preferenza..)
  • olio extra vergine di oliva 
  • semi di girasole , zucca e lino , 2 cucchiai 
Prendete la zucca gialla , sbucciatela , lavatela bene e riducetela a pezzetti.
Fate lo stesso con il sedano e la cipolla 
Mettete su una larga casseruola e coprite il tutto con acqua , in modo che questa sia almeno 2 cm in più rispetto all'altezza di tutta la verdura .
Fate cuocere lentamente per una mezz'ora poi aggiungete anche la radice dello zenzero grattugiata .
Continuate la cottura e quando sentirete con l'aiuto di una forchetta che la zucca è cotta , spegnete la fiamma .



Passate tutto al mixer . 
Mettete di nuovo la vellutata sul fuoco ,e fate bollire un 'altra mezz'ora , il tempo necessario per farla addensare .
Aggiustate di sale e terminate con un filo di olio.



Servite accompagnata da semi di zucca girasole e lino e una spolverata di curcuma o curry.

BUON APPETITO 



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lunedì 22 gennaio 2018

SALMONE E AVOCADO IN SALSA DI CIPOLLE DI TROPEA


Guardo Presa Diretta  e sto ascoltando l'intervista ad un padre a cui è morto il figlio pochi mesi fa per l'ennesimo caso di malasanità, vedo scendere le sue lacrime , lacrime di rabbia e non posso esimermi da guardare mio figlio , seduto accanto a me , e mi sento le guance umide , pensando al dolore di quel genitore .
Ci sono delle situazioni che veramente annientano, e ti lasciano impotente di fronte alla totale ed assoluta inefficienza.
Penso a mio figlio , oggi che per lui è stata una giornata importante , una esperienza di lavoro significativa e vera , e la prima guida in auto con me .
Ripercorro come sempre ogni momento che ci ha visti insieme .
Torno dal lavoro alle tre del pomeriggio ed ho solo voglia di vederlo e sapere come sia andata la sua prima mattina al lavoro.
Mi aspetta e percepisco dai suoi occhi che è soddisfatto.
Mi racconta , parliamo ed insieme decidiamo di andare a fare la prima guida , la prima volta  ,dopo l'arrivo del foglio rosa.
In un attimo lo vedo bambino con il grembiule azzurro ed uno zaino in spalla , mi rivedo entusiasta con una macchina fotografica ad immortalare ogni suo movimento , che caratterizzava il primo giorno di scuola materna , o il suo primo compleanno , il primo giorno di scuola elementare e non più tardi di qualche mese fa , l'uscita dalla scuola superiore dopo aver sostenuto gli orali delle scuole superiori.
I tuoi primi tentativi di guida sono come quelli di tutti coloro che si approcciano per la prima volta ad un automobile , tengo istintivamente la mano sopra il freno a mano , siamo in un parcheggio grandissimo e vuoto , non corriamo pericoli , ma c'è una cosa fondamentale , ho tremendamente fiducia in te perché ti ho cresciuto responsabile e con un bel cuore ..
Il tuo grazie con la frase , sei una grande mamma , mi ripagano di tutto e la nostra stretta di mano , quella di sempre ..dal primo giorno di scuola quando pretendevi che ti lasciassi l'impronta del bacio con il rossetto sulla guancia per sentirmi accanto ...e le mani sudate prima degli orali , le mani fredde , le tue mani ..il mio piccolo grande uomo .
Non potevo chiedere di meglio e tornando ti trovo ad apparecchiare la tavola dimenticando come sempre i tovaglioli..
E a te che dedico questo piatto che adori...ed è a te che io adoro




INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

  • salmone affumicato in tranci , 500g circa 
  • avocado , 1
  • cipolle di tropea , 2
  • zucchero semolato , 1 cucchiaino 
  • sale , pepe 
  • olio extravergine di oliva 
  • limone , 1
  • aceto balsamico , glassa un cucchiaio

Pulite bene le cipolle di Tropea , lavatele e affettatele sottilmente .
Mettete a scaldare l'olio , circa due cucchiai e appena è caldo aggiungete le cipolle .
Fatele andare piano con la fiamma bassa e lasciatele sul fuoco fino a che non saranno ben appassite .
Salatele , e coprite con il cucchiaio di zucchero .
Lasciate caramellare per circa dieci minuti poi aggiungete un pizzico di pepe.
Passatele al mixer.



Sbucciate l'avocado , tagliatelo a pezzetti o fettine sottili , conditelo con limone sale e pepe.
Mescolate all'avocado anche il salmone anch'esso tagliato a pezzetti .
Amalgamate il tutto con la salsa di cipolle , poi bagnate con qualche goccia di aceto balsamico.
Sistemate di sale e pepe , servite.

BUON APPETITO 



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domenica 21 gennaio 2018

ANTIPASTO SFIZIOSO



Il classico antipasto toscano , consiste generalmente in un mix di salumi che accompagnano il pane "sciapo" , il pecorino più o meno stagionato , attualmente servito con varie confetture e miele , ed i rinomati crostini neri (Crostini neri ).
Poi ci sono le varie bruschettine calde e fredde , ed in base alle stagioni , panzanella e pappa al pomodoro .
Poi ognuno scatena in cucina la propria fantasia e le danze spesso si aprono con torte salate , rustichini in forno , misto  salatini ,pizzette insomma si potrebbe tranquillamente pranzare o cenare  in certe occasioni in cui la sfilata degli antipasti non ha limite .
L'aglio è spuntato , accanto alle spinaci ed i teneri germogli hanno goduto dei tiepidi raggi di sole che oggi riscaldavano la campagna .
La nostra passeggiata fino alla torre che sovrasta il colle davanti a casa , è stata come sempre , uno dei momenti più belli della nostra vita insieme .
Mano nella mano , con lo stesso passo , a volte ti trattieni per tenere il mio più lento , ci raccontiamo le migliaia di cose che abbiamo dentro , quelle che dobbiamo trattenere tutta le settimana , presi dal lavoro , la fretta e le problematiche di ciascuno.
Mi ascolti , ti ascolto , cerco di chiederti dei consigli , perché tu sei molto più sensato di me in troppe cose , e nonostante tutto  riesci ad interpretare e capire meglio di me l'animo delle persone , direi comprendi le difficoltà e la cattiveria , distingui l'animo ribelle e cattivo da quello buono ed affronti sereno ogni tua giornata.
Io non sono così..
Io ho più volte impacchettato il cuore , per donarlo a chi ho amato .
Ho usato diversi colori ed ho scelto carte accurate , belle colorate .
A volte ho anche preteso che mi si ridasse indietro.Ma il rischio di chi regala il cuore è veramente troppo grosso.
Perché in pochi , sanno come trattarlo , specialmente se è sensibile , cosa assai rara .
C'è chi lo ha messo all'interno di una bacheca di vetro , c'è chi lo ha calpestato , chi addirittura lo ha fatto sanguinare .
Poi impari che non è un regalo gradito a tutti , ma a quei pochi che lo apprezzano continui a donarlo ogni giorno come un piccolo pezzetto di te..
E così dopo il pranzo luculliano da una suocera che aspetta che arrivi piantata nel terrazzo sfidando anche il freddo , siamo rientrati a casa e mi sono addormentata con un libro fra le mani ed un plaid come coperta ..mi hai spento la luce ed hai accompagnato Franci in paese lasciandomi dormire serena..una delle tue più belle e tante  forme di amore ...quello vero.

Per questo semplice antipasto , che ho preparato per Daniela e Giorgio , vi serviranno...

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 

  • cipolla rossa , 1 grande
  • sedano , 2 costole 
  • pera tipo abate , 1
  • mix di frutta secca e frutti essiccati (mirtilli e cranberry..) 2 cucchiai da minestra
  • formaggio pecorino semi stagionato , 2 fette 
  • olio extra vergine di oliva 
  • aceto di mele 



Lavate bene il sedano , sbucciate la cipolla , lavate anch'essa e tagliate il tutto a fettine e dadini.
Pendete un padellino antiaderente e fate soffriggere la cipolla tagliata a fette alla quale aggiungerete il sedano .
Tenete la fiamma bassa e lasciate cuocere per una mezz'ora circa , il tempo che la cipolla si appassisca bene.
Sbucciate intanto la pera , e tagliatela a pezzetti più o meno uguali , poi aggiungetela al composto.



Lasciate cuocere ancora quindici minuti circa in modo che anche la pera si  cuocia un po' ma non perda la croccantezza .
Poi sfumate il tutto con due cucchiai da minestra di aceto di mele , lasciate che evapori e spegnete.



Lasciate raffreddare , ed una volta che il composto sarà  freddo aggiungete il mix di frutta secca ed il formaggio pecorino.
Amalgamate bene tutto con un cucchiaio e se necessario aggiungete un filo di olio a crudo .
Servite con fettine di pane tostato o con pezzetti schiacciata croccante .

BUON APPETITO !



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venerdì 19 gennaio 2018

ANELLI DI TOTANO IN FORNO



Mi piace tanto il fritto , mi piace troppo il pesce .
Il connubio è perfetto ,  ma si sa che cenare la sera alle ventidue , spesso non mi consente di mangiare entrambi , al massimo un piattino di passato di verdure .
Oggi sono rientrata nel piccolo orto , ci sprofondo , tanto la terra è intrisa di acqua e ho pensato bene che potrei comprarmi un paio di "sciantelli" fioriti , che altro non sono che stivali di gomma , con i quali potrei sembrare una dolce giardiniera inglese di quelle corredate anche di cappello e cestino in vimini ..chissà magari prima dell'estate mi faccio un corredo di quelli meravigliosi , comprensivo di pannuccia  a fiorellini.
Nonostante la nebbia oggi è una di quelle giornate che ho il sole dentro , che non sono rare , ma spesso caratterizzate dai dolori atroci che accompagnano l'esistenza di chi come me è affetto da qualche patologia .
Questo però , mai mi impedisce di sfoderare i sorrisi più belli per i miei vecchietti alle casse ,  e per loro ho una corsia preferenziale nel cuore , tanto che mi riconoscono da lontano , solo e soltanto per essere salutati guardandoli negli occhi.
Chi più lo fa ?
Si disprezza anche un parente stretto ormai , figuriamoci se si può dare ascolto ai quei poveri vecchi cuori...
Tutta la settimana sono stata con Miriam e Nada nel cuore , e ho volato alto , ho toccato quasi il cielo perché mi hanno dato ancora una volta l'opportunità di affrontare la sofferenza guardandola in faccia , quella vera .
Ne parlo non tanto perché voglio far sapere , ma per convincere tutti che un bel giro in un reparto oncologico pediatrico come ho fatto io domenica , anziché nel centro commerciale con il "muso"si il muso , insoddisfatto ed infelice , farebbe rivalutare tante belle cose che la vita ci offre  .
Vedere quelle testine calve ovunque , avere l'abbraccio di Miriam , e restare con lei a parlare godendo della sua testa ,che non è poca cosa ma anzi , mi ha spiazzata con tante domande..mi ha reso terribilmente felice.
 E poi capire quanto loro siano entusiasti della normalità di fronte a chi si lamenta anche navigando nell'oro , mi ha veramente confermato che mi sento un altra persona .
Che sono stata citata ad un congresso per aver fatto un cambio di programma nel mio lavoro , una contro tendenza..anziché continuare come donna in carriera ho scelto di farmi demansionare , anzichè nutrirmi con caviale preferisco pane ed olio , anziché vestirmi di abiti di alta moda , indosso pantaloni di una tuta e scarpette ..anziché labbra stile canotto preferisco non avere che una piccola linea inesistente ....potrei continuare un eternità...anziché essere intristita , mi sento viva e felice .
Quanti di voi conosceranno questa sensazione potranno capirmi , perché bisogna sempre toccare il fondo per riemergere più forti e meglio di prima ..
Chi ha potere , a volte scommette anche nei destini della vita degli altri..ma prima o poi arriva il giorno del giudizio per tutti , perché come diceva nonna Cristo paga tutti i sabati ed uno per uno tocca a tutti..
Andiamo in cucina con tanto pane grattugiato chiaramente riciclato da quello che era diventato secco nel porta pane!





INGREDIENTI PER DUE PERSONE 
  • totani , 2 o 3 a seconda della loro grandezza 
  • limone , 1
  • pane grattugiato , 3 cucchiai
  • salvia , 2 foglie
  • rosmarino , 1 rametto
  • sale , pepe , olio extra vergine di oliva


Lavate bene il pesce e pulitelo togliendo le interiora , lasciate i tentacoli da parte , ma non rompetelo , anzi per formare gli anelli lasciatelo intero.
Per velocizzare quanto sopra , potete anche utilizzare degli anelli congelati , ma il gusto sarà leggermente diverso.
Tagliate quindi gli anelli e lasciateli a marinare per circa un'ora con il succo di limone .



Nel frattempo fate un trito composto da salvia e rosmarino al quale aggiungerete anche il pane grattugiato abbastanza grosso , io riciclo il pane secco .
Aggiungete anche sale e pepe.
Scolate dal limone gli anelli e passateli più volte nel trito.



Foderate una teglia con carta da forno , bagnate con un filo di olio e disponete gli anelli impanati .
Accendete il forno a 180 e quando sarà ben caldo mettete la teglia, dopo aver ripassato un filo di olio ed il trito sopra il pesce .
Cuocete per circa venti minuti ,  posizionando gli ultimi cinque il forno in modalità gratinatura.
Gustate gli anelli caldi e...

BUON APPETITO !!


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giovedì 18 gennaio 2018

CAROTE ARROSTO



Gennaio è sempre stato il mese dei preventivi , no non di quelli economici , assolutamente , voglio vivere con i piedi ben piantati a terra e non avere a che fare con chi al posto del cuore ha un portafoglio a fisarmonica .
Certi sogni si stanno avverando o per lo meno comincio a togliermi qualche piccola soddisfazione , e  non sto pensando a niente di eclatante , ma alle foglie dello  spinacio che spuntano dal terreno .
La luce del sole che penetra gli alberi nelle ore diurne è meravigliosa , non ho abbastanza tempo per godere spettacolari albe e tramonti , Miriam è tornata a casa .
Provo a pianificare il lavoro, quello che mi assorbe di più , nel senso della mente .
L'altro mi serve per vivere .
Girovago in cerca di consigli tra vivai e consorzio agrario , trovo persone talmente disponibili che qualcuno si offre anche di potare il giovane melo .
Accanto al nocciolo nasceranno dei gialli narcisi , anche se odio il loro nome e preferisco chiamarli fiori gialli, e ai piedi del susino una tenera erba di un verde smeraldo ricopre le forti radici che sprofondano nel terreno argilloso.
Non so quello che verrà , non ho molta forza ma ho coinvolto chi può aiutarmi in questo sogno e tutti si prodigano per darmi una mano ..magari in primavera potrò immortalare quello che il piccolo orto produrrà , se produrrà , oppure dichiarare una disfatta stile Caporetto , ed abbandonare ogni tentativo di me contadina .
Ho sempre amato la terra , i suoi colori , le giornate trascorse con il nonno ad assaporare  pomodori maturi , il garrire delle rondini che segnavano l'arrivo della Primavera , e con lei i frutti più belli , i fiori più colorati .
Il nonno che piegava , il nonno che metteva le canne ai piselli teneri , le buche per gli scarti , i peri in fiore , qua è tutto un altro mondo ed io non posso e non voglio dimenticare .
Già allora , dice mamma , cantavo intere giornate rotolandomi nell'erba...
Ho provato a cucinare  le carote arrosto , ho assaporato la loro dolcezza ..ho assorbito tutto il loro colore è stato come un anticipo di Primavera ...

INGREDIENTI PER TRE PERSONE 

  • carote , circa una dozzina 
  • olio extra vergine di oliva 
  • sale , pepe nero
  • brodo vegetale , 4/5 cucchiai 
  • alloro , qualche foglia 


Prendete le carote pelatele con una pelapatate e lavatele bene sotto l'acqua corrente .
Disponete un foglio di carta da forno sopra ad una piccola teglia .
Bagnatelo con un filo di olio e posizionate all'interno le carote alternate alle foglie di alloro.


Spolverate di sale , pepe nero e ungetele bene con olio .



Mettete in forno a 180 ° e lasciatele cuocere coperte con un foglio di carta alluminio.
Dopo circa venti  minuti , togliete il foglio di carta ed aggiungete i cucchiai di brodo caldo .



Rimettete in forno per un 'altra mezz'ora circa , assaggiate e sistemate di sale e pepe.
Mangiate calde e se avanzano potete conservarle in barattoli coperte con olio per qualche giorno.

BUON APPETITO!


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mercoledì 17 gennaio 2018

SPAGHETTI INTEGRALI QUADRATI AL POMODORO E PESTO DI ERBETTE



  Ogni volta che scelgo di cucinare gli spaghetti , e non solo chiaramente , non posso fare a meno di pensare al babbo ed al suo amore esagerato per questo tipo di pasta .
Lui adorava la pasta , ma lo spaghetto lo avrebbe mangiato , come si dice nell'Aretino , anche "in capo ad un tignoso" !
A mamma invece non è che piacciono molto , per cui ricordo ancora le sane litigate al momento di buttare giù la pasta tra loro per la scelta della pasta.
E meno male che quando ero piccola non c'era la varietà di formati che possiamo trovare adesso nei negozi.
Ho ricordo , oltre che dei sopracitati , di penne e rigatoni , qualche formato di piccole dimensioni , per le minestre e poco altro.
Sinceramente , se penso alla "pomarola " il legame che mi viene in mente è lo spaghetto , fumante e al dente.
Lo amo anche io e soprattutto integrale e non molto fine .
Ho provato il quadrato , che trattiene ancora meglio il sugo di pomodoro , ed ho provato un sugo classico di pomodoro , leggermente arricchito..


INGREDIENTI PER TRE PERSONE 


  • pasta formato spaghetti , 240 g
  • salsa di pomodoro , 6 cucchiai
  • pomodorini , circa una decina 
  • salvia , rosmarino, alloro , 1 cucchiaio
  • pane grattugiato grosso , 1 cucchiaio
  • sale , peperoncino rosso
  • olio extra vergine di oliva 



Per prima cosa , mettete la salsa di pomodoro (possibilmente biologica e al naturale) , dentro ad una casseruola media , abbastanza grande per contenere poi la pasta da saltare .
Allungatela con un mezzo bicchiere di acqua calda , ed aggiustate di sale pepe .
Dopo cinque minuti circa che è sul fuoco , aggiungete i pomodorini tagliati a metà , coprite con un coperchio e fate andare il tempo che occorrerà per cuocere la pasta al dente .



Mentre lo spaghetto cuoce , prendete tutte le erbe che ho citato negli ingredienti , quindi salvia , rosmarino , alloro e passatele al mixer .
Passate al mixer anche il pane , circa una fetta che avrete precedentemente tostato.



  Quando lo spaghetto sarà cotto al dente , tuffatelo nella salsa di pomodoro e pomodorini , fatelo saltare un minuto quindi servitelo nel piatto di portata con aggiunta del trito di erbe e pane .
Bagnate con un filo di olio a crudo e servite !


BUON APPETITO 



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